Essere un rifugiato non è un crimine.
Nessun essere umano è illegale!
Tutte le 23 organizzazioni indipendenti di donne iraniane condannano con fermezza il “progetto di sicurezza” e il razzismo alla base delle espulsioni di migranti e rifugiati afghani, ritenendoli espressione, nell’attuale fragile contesto politico ed economico del regime, della politica di repressione delle persone emarginate e dei movimenti sociali.
I migranti e i rifugiati afghani sono una parte integrante della società e, al contempo, rappresentano uno dei gruppi più vulnerabili. Hanno combattuto contro il regime oppressivo e sono stati uccisi durante l’insurrezione “Donne, Vita, Libertà” insieme a donne e uomini iraniani. Non abbiamo dimenticato lo slogan “Dalla capitale a Teheran, morte ai Taliban” e il comune senso di solidarietà nato tra di noi nel contrastare entrambi i regimi.
In questo contesto deprechiamo altresì il silenzio dei grandi media che così facendo dimostra difatto una complicità e una connivenza con il regime della Repubblica Islamica.
Il regime oppressivo e misogino della Repubblica Islamica, dopo l’annuncio del cessate il fuoco di Israele e degli Stati Uniti contro l’Iran, cerca ora di giustificare la situazione economica e politica disastrata creando un clima di paura e puntando il dito nei confronti degli afghani. Per farlo alimenta le accuse di “spionaggio per Israele” al fine di criminalizzare la presenza dei migranti e dei rifugiati afghani per cercare di giustificare la propria incapacità nel rispondere alle richieste del popolo. L’espulsione collettiva di questo gruppo etnico, prima dell’attacco militare di Israele e degli Stati Uniti, si basava su un razzismo strutturale e culturale, che ha portato alla cacciata di oltre un milione e duecentomila persone tra Iran e Pakistan. Dal cessate il fuoco ad oggi sono invece 700.000 i rifugiati afghani, in larga parte famiglie, espulsi con violenza o costetti forzatamente al rientro.
Il tasso di espulsione è passato da 2.000 persone al giorno, prima dell’attacco militare, a più di 30.000 al giorno. Secondo quanto dichiarato dal vice governatore della provincia del Khorasan Razavi, “al 3 luglio, 380.000 rifugiati afghani sono stati espulsi dal valico di Dogharun in breve tempo”. Di questi circa 80.000 sono bambini e tra questi molti sono orfani.
Naturalmente, la politica di ostilità verso i migranti e di espulsioni forzate è un fenomeno globale che è utilizzato per affrontare le crisi economiche e politiche dei sistemi capitalistici nonostante sia palesemente in contrasto con i trattati internazionali sul diritto d’asilo e con i principi universali dei diritti umani..
È questo il come ad esempio degli Stati Uniti dove il presidente Trump attua espulsioni e arresti su larga scala di migranti e tra questi non fanno eccezione anche alcuni migranti iraniani.
Anche l’Europa non è esente da questa regola.
Chiediamo quindi l’immediata cessazione del processo di espulsioni e del ritorno forzato dei migranti e dei rifugiati afghani ricordando che si tratta di persone costrette a fuggire a causa della guerra e della repressione attuata dal regime talebano. Un regime che ha distrutto le fondamenta della vita, dell’istruzione e della sicurezza per donne e minoranze. Non si dovrebbe tacere contro questi crimini come anche sulle politiche fasciste del regime della Repubblica Islamica. Allo stesso modo non si può restare silenti neanche sulla repressione delle persone emarginate e dei movimenti sociali e civili nei contesti di guerra! L’indifferenza di fronte a questo processo significa essere complici della violenza strutturale della Repubblica Islamica.
No al razzismo, no alla guerra. Resistenza è vita. Donne, vita, libertà.
7 luglio 2025
16 Tir 1404
- Associazione insieme per la salute delle donne
- Associazione donne libere iraniane Italia
- Associazione donne iraniane Dallas
- Associazione donne iraniane-tedesche Colonia
- Associazione donne Parto
- Associazione donne Montreal
- Movimento Me Too Iran
- Circolo donne iraniane per la cooperazione globale (ICWIN)
- Donne per la libertà e l’uguaglianza sostenibile
- Donne attiviste iraniane in esilio – Berlino
- Organizzazione per i diritti delle donne, IKWRO
- Organizzazione per la liberazione delle donne
- Organizzazione no-profit Ayvin-Empowerment delle donne attraverso l’arte
- Femminismo quotidiano
- Forum delle donne iraniane a Vienna
- Collettivo “Donna, Vita, Libertà” Roma
- Campagna per fermare gli omicidi d’onore
- Comitato per l’uguaglianza di genere della solidarietà dei Repubblicani iraniani
- Gruppo di alleanze delle donne di sinistra
- Gruppo donne California del Nord
- Gruppo di studi sulle donne Orange County
- Fondazione delle persone LGBTQ Manav
- Assemblea delle donne iraniane Hannover